Salvatore Veca
Già ordinario di Filosofia Politica, Vicedirettore, IUSS, Pavia


Curriculum vitae et studiorum
Salvatore Veca, nato a Roma il 31.10.1943, studia Filosofia all'Università degli Studi di Milano, dove si laurea nel 1966 con una tesi in filosofia teoretica, condotta sotto la guida di Enzo Paci e Ludovico Geymonat.
Dal 1966 al 1973, è assistente volontario, borsista CNR e assistente incaricato presso la cattedra di Filosofia teoretica dell’Università di Milano.
Nel 1974-1975 è professore incaricato di Filosofia della politica presso l'Università della Calabria (Facoltà di Lettere e filosofia).
Dal 1975 al 1978 è professore incaricato di Storia delle istituzioni e delle strutture sociali presso l'Università di Bologna (Facoltà di Lettere e filosofia).
Dal 1978 al 1986 è professore incaricato, professore incaricato stabilizzato e professore associato di Filosofia della politica presso l'Università di Milano (Facoltà di Scienze politiche).
Dal 1986 al 1989 è professore straordinario di Filosofia della politica presso l'Università di Firenze (Facoltà di Lettere e filosofia).
Dal 1990 è professore ordinario di Filosofia politica alla Facoltà di Scienze politiche dell'Università di Pavia.
Dal 1998 al 2005 fa parte del Comitato direttivo della Scuola Universitaria Superiore di Pavia.
Dal 1996 al 1999 è vicepreside della Facoltà di Scienze politiche dell’Università di Pavia.
Dal 1999 al 2005 è preside della Facoltà di Scienze politiche dell’Università di Pavia.
Dal 2000 è rettore del Collegio universitario Giasone Del Maino di Pavia.
Dal 2001 è direttore del Centro interdipartimentale di Studi e Ricerche in Filosofia sociale dell’Università di Pavia.
Dal 2001 al 2005 è prorettore per la didattica dell’Università di Pavia.
Dal 2003 è componente del Consiglio di amministrazione della Fondazione Romagnosi di Pavia e del Comitato scientifico dell’European Centre for Training and Research in Earthquake Engineering presso l’Università di Pavia. Dal 2003 al 2005 ha fatto parte del Consiglio d’amministrazione dell’Istituto Italiano di Scienze umane di Firenze.
Dal 2005 è vicedirettore dell’Istituto Universitario di Studi Superiori di Pavia e coordinatore dei suoi corsi ordinari.
Nel 1974 Veca assume la direzione scientifica della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli di Milano.
Dal 1984 al 2001 è presidente della Fondazione. Direttore degli "Annali" e dei “Quaderni” della Fondazione dal 1984 al 2001, Veca coordina le attività del Seminario annuale di Filosofia politica, promosso dalla Fondazione Feltrinelli in collaborazione con il Centro Studi Politici "Paolo Farneti" di Torino e la Scuola Normale Superiore di Pisa.
Nel 2000 avvia il progetto della “Biblioteca europea” della Fondazione Feltrinelli, di cui è attualmente direttore. Salvatore Veca ha svolto un'intensa attività di consulenza e direzione editoriale. E' stato condirettore di "Aut Aut" con E. Paci e P.A. Rovatti dal 1971 al 1973.
Dal 1974 al 1981 ha diretto la collana “Readings” per l'Università della Casa editrice Feltrinelli, di cui è consulente per la saggistica nel campo della filosofia e della teoria politica e sociale.
Dal 1977 al 1992 è stato consulente della saggistica de il Saggiatore, di cui ha diretto con Marco Mondadori la collana "Theoria". Ha curato, introdotto e suggerito l'edizione di opere di autori come J. Rawls, R. Dahl, T. Nagel, B. Williams, D. Parfit, H. Putnam, M. Walzer, I. Berlin, J. Elster, J. Passmore, M. Midgley, K. Arrow, G. Pontara, J. Dunn, Ch. Larmore, A. MacIntyre, R. Nozick, J. Harsanyi, C.G. Hempel, B. De Finetti, J. Meade, A.K. Sen, R. Dworkin, R. Axelrod, T. Regan, B. Moore jr., S. Hampshire, Ph. Pettit, N.
Goodman.

Fa parte o ha fatto parte del comitato scientifico di riviste quali:
"Rassegna italiana di sociologia", "Teoria politica", "Biblioteca della libertà", "Transizione", "Etica degli affari", "Iride", "European Journal of Philosophy", "Filosofia e questioni pubbliche", "Reset", "Quaderni di Scienza politica", "Il Politico", "Rivista di filosofia", “Italianieuropei”. E’ direttore de “Il giornale di Socrate al caffè. Bimestrale di cultura e conversazione civile”.
Fa parte del Comitato direttivo di "Politeia", Centro per la ricerca e la formazione in 'politica ed etica' di Milano, di cui è stato uno dei fondatori. E’ stato componente del Comitato etico dell’Istituto europeo di Oncologia di Milano e del Comitato etico dell’Istituto Mondino di Pavia. Ha fatto parte del Comitato scientifico della Fondazione Rosselli di Torino.
Dal 1984 al 1990 è stato coordinatore del Comitato Scientifico della ARIF (Associazione per la ricerca e l'insegnamento della filosofia).
Dal 1988 al 1992 e dal 2001 al 2005 ha fatto parte del Consiglio direttivo nazionale della Società Filosofica italiana. E' stato componente del Consiglio nazionale presso il Ministero dei Beni culturali e ambientali.
Dal 2001 è presidente dell’Associazione “I quattro cavalieri” che promuove le attività dell’ensemble cameristico “I solisti di Pavia”, diretto dal maestro Enrico Dindo.
Dal 2005 è componente del Comitato generale Premi della Fondazione Balzan “Premio” di Milano.
Dal 2006 è presidente della Fondazione Campus di Lucca.
Nel 1998 ha ricevuto per il libro Dell'incertezza il premio Castiglioncello -sezione di filosofia e gli è stata conferita, con decreto del Presidente della Repubblica, la medaglia d'oro e il diploma di prima classe, riservati ai Benemeriti della Scienza e della Cultura.
Nel 2000 ha ricevuto per il libro La filosofia politica il premio dell'Accademia di Carrara.
Nel 2006 ha ricevuto il premio per la filosofia “Viaggio a Siracusa” per il libro La priorità del male e l’offerta filosofica.

 


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La prima fase della ricerca scientifica è dedicata a questioni di teoria della conoscenza o di epistemologia: nel 1969 Veca pubblica il volume Fondazione e modalità in Kant (Milano: il Saggiatore) e numerosi articoli su problemi di filosofia della logica, della matematica e della fisica nel pensiero di A.N. Whitehead, G. Frege, E. Cassirer, W.V.O. Quine.
Dal 1970 al 1977, il centro di interesse scientifico si sposta sulle teorie di Marx in rapporto alle scienze economiche, sociali e politiche, delineando una seconda fase di ricerca i cui esiti sono formulati nel volume, Marx e la critica dell'economia politica (Milano: il Saggiatore, 1973) e, soprattutto, nel Saggio sul programma scientifico di Marx (Milano: il Saggiatore, 1977, 1979 2^ ed., 2005 3^ ed. Milano, Bruno Mondadori).
Dal 1978 in avanti, Veca si impegna in un programma di ricerca nell'ambito della filosofia politica influenzato dalla prospettiva della teoria normativa della politica. Dopo il libro, Le mosse della ragione (Milano: il Saggiatore 1980), introduce nella cultura filosofica italiana la discussione sulle teorie della giustizia con il volume, La società giusta (Milano: il Saggiatore 1982, 1988 2^ ed.) ed elabora e sviluppa la sua prospettiva teorica in Questioni di giustizia (Parma: Pratiche 1985) e Una filosofia pubblica (Milano: Feltrinelli 1986, 1987 2^ ed.).
Nel 1988 dedica un volume divulgativo agli esiti di questa fase della sua ricerca, L'altruismo e la morale (Milano: Garzanti, 1988, 1989 5^ ed.), scritto con Francesco Alberoni.
Gli sviluppi successivi della sua ricerca, orientata al problema dei rapporti fra teoria normativa e teoria descrittiva della politica e incentrata sulla questione del pluralismo come fatto e come valore per la teoria democratica, sono rinvenibili nel saggio, Libertà e eguaglianza. Una prospettiva filosofica, in Progetto Ottantanove (Milano: il Saggiatore 1989), scritto con Alberto Martinelli e Michele Salvati; nel libro, Etica e politica (Milano: Garzanti 1989) e, in particolare, nei libri, Cittadinanza. Riflessioni filosofiche sull'idea di
emancipazione (Milano: Feltrinelli 1990, 1991 2^ ed.) e Questioni di giustizia. Corso di filosofia politica (Torino: Einaudi 1991).
Dal 1991 al 1996 Veca lavora alla stesura di tre meditazioni filosofiche intorno a questioni di verità, giustizia e identità, in cui estende la gamma dei suoi interessi teorici rispetto ai lavori degli anni Ottanta. Sviluppando una serie di idee originariamente presentate in Questioni di vita e conversazioni filosofiche (Milano: Rizzoli 1991,2005 2^ ed.), gli esiti di questa ricerca sono contenuti nel libro Dell'incertezza. Tre meditazioni filosofiche (Milano: Feltrinelli 1997, 2006 2^ ed.).
Nel 1997 pubblica, con Sebastiano Maffettone, l’antologia L’idea di giustizia da Platone a Rawls (Roma-Bari: Laterza 2004 5^ ed.).
Nel 1998 pubblica una raccolta di saggi di filosofia sociale e politica, Della lealtà civile (Milano: Feltrinelli) e un libro dedicato alla interpretazione e alla ricostruzione della teoria politica normativa di fine secolo, La filosofia politica (Roma-Bari: Laterza 2005, 4^ ed.).
Nel 2001 pubblica La penultima parola e altri enigmi. Questioni di filosofia (Roma-Bari: Laterza), in cui sono approfonditi alcuni esiti di Dell’incertezza ed è affrontata, nella prima parte, la questione metafilosofica della relazione fra l’attività filosofica e la sua storia nel tempo.
Nel 2002 pubblica La bellezza e gli oppressi. Dieci lezioni sull’idea di giustizia (Milano: Feltrinelli), in cui sono presentate alcune idee fondamentali per una teoria della giustizia globale.
Nel 2004 presenta la sua prospettiva filosofica in un libro divulgativo di dialoghi con sua nipote Camilla, Il giardino delle idee. Quattro passi nel mondo della filosofia (Milano: Frassinelli).
Nel 2005 pubblica La priorità del male e l’offerta filosofica (Milano: Feltrinelli), in cui sviluppa e approfondisce le questioni di una teoria della giustizia globale e mette a fuoco, fra l’altro, le connessioni fra l’offerta di filosofia politica e le circostanze e i soggetti di politica.
Nel 2006 pubblica Le cose della vita. Congetture, conversazioni e lezioni personali (Milano: Rizzoli), in cui estende l’esame delle questioni di vita, inteso come tentativo di autoritratto, e lo connette al problema dell’eredità intellettuale, nel senso della dimensione storica del sapere filosofico.


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